Memoria & Invecchiamento
Background:
L’incremento della popolazione anziana, la riduzione di quella giovanile e l’aumento della sopravvivenza associato al contenimento della fecondità, rappresentano secondo l’ISTAT i fattori che influenzano maggiormente i processi demografici del nostro Paese. In particolare, l’Italia si distingue per essere una delle nazioni nelle quali il rapporto percentuale tra la popolazione in età anziana (65 anni e più) e la popolazione in età giovanile (meno di 15 anni) è significativamente alto, ponendosi al secondo posto nella graduatoria dell’indice di vecchiaia dei ventisette paesi europei dopo la Germania (dati ISTAT). Lo stesso indicatore pone Pavia al 36 posto nella classifica delle 111 province italiane considerate dall’inchiesta.
L’invecchiamento della popolazione rappresenta pertanto un fenomeno di rilevanza sociale notevole in ragione dell’indotto economico-sanitario che comporta: le modificazioni organismiche associate alla senilità renderebbero gli anziani maggiormente predisposti allo sviluppo di condizioni mediche ingravescenti e irreversibili. Tra queste, la demenza rappresenta la patologia che detiene il primato delle malattie più invalidanti con un carico assistenziale maggiore rispetto ad altre (Word Alzheimer Report, 2010). La diagnosi precoce e l’avvio di interventi terapeutici mirati, in grado di rallentare il decorso della patologia sono aspetti fondamentali del processo di cura della demenza, sovente trascurati in ragione della scarsa sensibilità al fenomeno. Gli anziani stessi non pongono sufficientemente attenzione ad eventuali defaillance cognitive, giudicate conseguenze inevitabili dell’invecchiamento. Le cause sono ravvisabili nella sporadicità delle iniziative formative rivolte a questa fascia di popolazione che determina un diffuso misconoscimento del fenomeno. Ciò che appare rilevante è l’assenza di una cultura generale riguardo alle modificazioni cognitive nell’invecchiamento sano e patologico: il progetto si inserisce in questo gap, con lo scopo di consentire l’accessibilità ad un canale di informazione utile e facilmente fruibile anche nelle fasce di età più avanzate. Da tempo, infatti, la letteratura scientifica (Verhaeghen et al. 1992 ) conferma l’importanza e l’utilità di training (in)formativi rivolti alla popolazione anziana: a beneficiarne maggiormente sono gli anziani-giovani della fascia di età compresa tra i 60 e i 70 anni (Andreani Dentici et al. 2004)
Il progetto:
L’associazione APPAvia in collaborazione con il Comune di Pavia e Auser intende promuovere sul territorio pavese una serie di incontri formativi sulla memoria e le altre facoltà cognitive nell’invecchiamento rivolti a tutti i cittadini ultrasessantenni.
Perché l’iniziativa possa rispondere all’esigenza dell’utenza anziana, l’Associazione si propone di strutturare gli eventi formativi secondo una modalità “itinerante” raggiungendo i diversi quartieri della città (Pavia Storica e Borgo Ticino; Pavia Nord-Est; Pavia Est; Pavia Nord; Pavia Ovest; Pavia Scala). Gli incontri sono finalizzati a fornire informazioni utili riguardo i processi di modificazione delle facoltà cognitive che contraddistinguono la senescenza. Gli eventi, coordinati da due psicologhe dell’Associazione, regolarmente iscritte all’albo, saranno condotti secondo una modalità interattiva che consenta la trasmissione di nozioni teoriche e, parallelamente, lo scambio di informazioni pratiche relative alle necessità lamentate. La fattibilità e l’utilità dell’iniziativa è comprovata dall’esito positivo di un progetto pilota avviato nella primavera 2013 presso il quartiere Vallone con la collaborazione dello Spazio Q di via Torino. Sono stati pianificati 3 incontri formativi gratuiti, ognuno relativo ad uno specifico nucleo tematico, che hanno raccolto il consenso e la partecipazione di oltre una ventina di anziani.
Obiettivi:
Il progetto persegue un duplice obiettivo: rendere gli anziani consapevoli e critici circa le modificazioni delle funzioni cognitive nell’invecchiamento sano e patologico e contemporaneamente informare circa eventuali campanelli di allarme di possibile interesse clinico. L’incremento dell’autoefficacia, della motivazione e del comportamento strategico rappresentano gli scopi secondari dell’iniziativa finalizzati a promuovere la prospettiva di un “invecchiamento attivo”. Si intende infine sensibilizzare la popolazione anziana al fenomeno del deterioramento cognitivo e favorire l’accesso alle strutture sanitarie preposte (Centri UVA) per garantire la precocità della diagnosi.
